Feltrinelli Camp
Fake Politics. Sfide alla sfera pubblica: dalla disinformazione alla fringe democracy
26 giugno 2024 – Milano
Presentazione Generale
Le trasformazioni prodotte con la rivoluzione digitale sull’informazione e sul sistema dei media mettono a rischio la convivenza democratica? Quando la politica è fatta a colpi di post che spazio resta per riflettere sui programmi con cui aggredire i problemi che affliggono la comunità? Quando le posizioni politiche si radicalizzano sull’onda di slogan e si diffondono discorsi d’odio in “bolle” informative, echo chamber e cybercascades, si può trovare un terreno condiviso di confronto e cooperazione?
Questo Feltrinelli Camp si propone di esaminare le sfide poste dalla piattaformizzazione della politica e della sfera pubblica, e il modo in cui questa influisce sulla trasformazione della comunicazione politica e della democrazia. Verranno discussi gli effetti dell’inciviltà discorsiva, della polarizzazione affettiva e delle diverse forme di disordine informativo, ma anche l’emergere di nuove voci dissonanti e marginali che hanno raggiunto il centro della scena. Per molti anni, voci dissenzienti che si definiscono “alternative” o “anti-mainstream”, hanno sfruttato il potere di distribuzione delle piattaforme dei social media come “canali neutrali”, permettendo alle loro posizioni marginali di entrare nel mainstream e di influenzare il discorso pubblico e la politica istituzionale. Queste voci, sempre più presenti nel dibattito pubblico, stanno modificando la natura stessa delle discussioni e (forse) della democrazia.
Parlare di “fringe democracy” è un invito a guardare a quei sistemi di pensiero, pratiche e movimenti politici che esistono alla periferia delle norme e dei valori democratici tradizionali, che diventano oggi più visibili nella sfera pubblica. Sebbene questi sfidino principi democratici consolidati, come il pluralismo, l’inclusività, il rispetto dei diritti delle minoranze e l’adesione allo Stato di diritto, il loro coinvolgimento sembra diventare sempre più strategico anche nelle dinamiche di costruzione del consenso da parte degli attori politici tradizionali.
Il panorama contemporaneo delle piattaforme digitali è infatti caratterizzato da un intricato mix di spazi pubblici, semi-pubblici e privati. Questi spazi variano in termini di visibilità, regolamentazione e frequentazione, ma sono allo stesso tempo interconnessi attraverso dinamiche di migrazione reciproca tra ambienti marginali e mainstream. La comprensione di queste dinamiche è fondamentale per comprendere l’attuale deterioramento del dibattito pubblico e il modo in cui vi aumenta la concentrazione di elementi di tossicità.
Tali processi sono rafforzati dalla partecipazione dei cittadini a piattaforme online alternative o “fringe”. Diverse ricerche hanno collegato questi spazi – tecnici e sociali – a ecosistemi di disinformazione, alla diffusione di narrazioni e ideologie cospirazioniste e alla normalizzazione del pensiero populista ed estremista. Numerosi episodi recenti, nonché una crescente letteratura accademica, hanno mostrato come esista una relazione interdipendente tra l’aumento degli spazi online alternativi e la crescita delle forme dell’estrema destra. Questi spazi online “appartati” possono funzionare come laboratori per lo sviluppo di punti di vista estremisti che penetrano progressivamente nel mainstream. Allo stesso tempo, questi spazi danno voce a comunità emarginate e svantaggiate, quindi possono anche rappresentare nuove risorse per il dibattito pubblico.
La relazione tra piattaformizzazione della sfera pubblica e democrazia fringe si spinge lungo diversi percorsi che diviene necessario esplorare: il modo in cui voci marginali – perché sottorappresentate o perché incompatibili con le norme dell’ordine democratico – vengono amplificate; le dinamiche che portano ideologie radicali a venir diffuse e normalizzate più di quanto lo siano nella società in generale; i processi di radicalizzazione basati su logiche di polarizzazione affettiva identitaria, che si costruiscono dalla combinazione di elementi “controcorrente” provenienti dai media di massa, dalle subculture digitali e da conversazioni quotidiane che intensificano l’odio tra fazioni; lo sviluppo di network transnazionali che mirano a produrre e distribuire i loro contenuti su questi spazi “fuori dai radar”.
Per affrontare questi temi la giornata si divide in due momenti.
Nel primo, ricercatrici e ricercatori di fama internazionale evidenzieranno l’evoluzione storica e le ripercussioni sul presente delle tensioni che attraversano la nuova sfera pubblica piattaformizzata e le dinamiche di emersione della marginalità discorsiva: disinformazione e inciviltà informativa, polarizzazione affettiva e discorsi d’odio, camere dell’eco e complottismo, rapporti tra media tradizionali, piattaforme online mainstream e piattaforme “fringe” e le modalità attraverso cui il discorso pubblico si radicalizza, datificazione algoritmica e uso dell’AI nei contesti della comunicazione politica. Attraverso tavoli tematici sulle diverse aree di tensione verranno analizzate le principali dinamiche problematiche.
Nel secondo verranno discusse da attori pubblici (politici, giornalisti, ecc.) le tensioni messe a tema.
I tavoli tematici saranno poi chiamati a ridiscutere suggerendo potenziali vie per la definizione di soluzioni e la costruzione di anticorpi democratici che verranno poi articolati nell’intervento conclusivo di Giovanni Boccia Artieri.
Programma dei lavori
9:00 – 9:30 / Ingresso dei partecipanti
9:30 – 9:45 / Apertura dei lavori e saluti introduttivi a cura di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e di Giovanni Boccia Artieri
9:45 – 10:30 / Prima Sessione plenaria
Keynote: Tim De Winkel (Utrecht University) “Fringe platforms and platformized public sphere”
10:30 – 13:00 / Prima sessione di tavoli tematici
13:00 – 14:00 / Pausa pranzo
14:00 – 15:00 / Seconda Sessione plenaria
Keynote: Davide Caseleggio “Gli algoritmi del potere”
15:00 – 16:30 / Seconda sessione di tavoli tematici
16:30 – 16:45 / Coffee break
16:45 – 17:45 / Presentazione delle sfide dei tavoli tematici a cura di Giovanni Boccia Artieri
17:45 – 18:45 / Panel conclusivo (non solo) mainstream politico
Simone Spetia, giornalista “Radio24”;
Mafe De Baggis, Digital strategist e studiosa dei media
Luana Lavecchia, Public Policy & Government Relations Manager Italy, Greece at TikTok
Giovanni Boccia Artieri, sociologo culture internet
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